mercoledì 11 settembre 2013

Il "lato B" delle cosce!! Introduzione ai muscoli posteriori della coscia.

Descrizione, funzionamento, come allenarli.

Questa sera tratterò un argomento un po insolito.. non mi dedicherò ad una semplice narrazione di quello che sto facendo nel mio rack, c'è un infinità di materiale in rete riguardo il BIIO non serve aggiungere altro se non per aggiornare i risultati ottenuti. Tratterò di un gruppo muscolare poco considerato e discusso: i muscoli posteriori della coscia.


In foto si riesce a vedere una rappresentazione di tutti i tasselli che compongono questo ampio distretto muscolare. Parlando delle gambe la prima cosa che viene in mente è sempre il quadricipite, sfido io a trovare più di due persone che possano rispondere diversamente.. Questi muscoli hanno sostanzialmente il compito di flettere la gamba e di farla ruotare, occupando un volume considerevole. Allenarli in modo appropriato può senz altro aiutare a raggiungere gli obbiettivi di peso corporio che di armonia delle forme. Paradossale pensare che per la stragrande maggioranza delle persone questi muscoli non esistano o siano di "serie B"!!!


Passiamo alla parte realmente interessante.. come allenarli. Allora ci sono diversi modi per constatare la composizione delle fibre muscolari ma mediamente questi muscoli posteriori sono principalmente a fibre bianche ossia quelle a soglia di attivazione alta e quindi maggiormente ipertrofizzabili. Peccato però che solitamente quando sono allenati si utilizzano esercizi ad alto numero di ripetizioni con carichi dell ordine del 50/60 % del 1RM, carico decisamente troppo basso per riuscire ad attivare le fibre bianche. 
Consiglio quindi allenamenti con carichi elevati almeno del 80/85 % del 1 RM così da raggiungere max 5/7 ripetizioni per set per un totale di almeno 5 o 6 serie allenanti!

Come esercizi per chi ha un attrezzatura da palestra, o ci va, usare il leg curl sicuramente è il modo più semplice per allenare i muscoli posteriori della coscia, altrimenti bisogna enfatizzare i movimenti di stacco da terra a gambe semi tese o lo Step up (salita su gradino) con sovraccarico piuttosto che iperestensioni.



Allenare questi muscoli porta svariati vantaggi di stabilità e di conseguenza miglioramenti nella prestazione dello stacco da terra e dello squat con tutti i vantaggi che ne possono derivare dal riuscire a caricare qualche kg in più su questi esercizi base. 

Chi l avrebbe mai detto quindi, muscoli così importanti eppure considerati dai più muscoli di serie B giusto perche.. non si vedono! Spero che vi abbia incuriosito almeno un po riguardo il "lato B" delle cosce così da stimolarvi all approfondimento della materia, per ora però grazie per la pazienza e buon training a tutti!!


martedì 3 settembre 2013

Carta che vince non si cambia!

Qualche tempo fa, dopo circa un anno e mezzo di allenamento consecutivo, con l aggiunta di qualche piccola variante ad un sistema di allenamento gia consolidato raggiunsi quella che per me fu la massima espressione di fisicità. Qui sotto quello a cui mi riferisco.. niente di eccelso ma davvero tanto per me che fino ad un anno e mezzo prima ero una massa deforme e decisamente grassa.



Vi risparmio premesse e spiegazioni prolisse (per ora) ma per arrivare a questo stato di forma decisi di seguire la periodizzazione proposta nel BIIO di Tozzi, tanto criticato ed al tempo stesso osannato rispettivamente da chi non ha ottenuto nulla o da chi è riuscito a fare progressi considerevoli. In quell occasione per svariati motivi non la seguì in modo didattico e spudorato ma ne colsi i tratti fondamentali e l ho riportato su di me che ero ad un livello piuttosto basso. Anche l autore stesso nel libro spiega che il programma è consigliato a chi ha gia qualche anno di allenamento, io non ne avevo ed ho compensato..tanto male non credo!



Non tante righe fa scrivevo di voler raggiungere obbiettvi ben diversi da quello che sto scrivendo ora e questo non per incoerenza ma bensì per la presa di coscienza che su di me forse è possibile raggiungere quegli stessi obbiettivi curando anche la forma di presentazione. Non più una ricerca della prestazione a se stante bensì un progetto di fisicità armoniosa e soddisfacente utilizzando i precedenti obbiettivi non come fine ma come mezzo per la costruzione del proprio corpo!

Avevo iniziato un test che nelle primissime fasi si stava presentando come molto promettente ma che già dopo un paio di settimane si stava presentando come inconcludente avendo riscontrato un calo del carico in quantità non indifferente su alcuni degli esercizi che ho svolto fino a quel momento. Parto con  "Preparazione forza" per abituarmi alla seduta di massimali che ora inizierò a fare così da calibrare meglio il carico. In passato infatti ho sempre considerato i carichi "a senso" senza mai stare li a provare test massimali..Ora è diverso, è bene essere ordinati e precisi se si vuole poi utilizzare il proprio lavoro anche in futuro e per renderlo fruibile agli altri. D' ora in avanti cercherò di essere più preciso rispetto alle rilevazioni precedenti così da rendere la lettura e la relativa critica ben più leggibile.

 Avanti così, carico e motivato!